Falco cuculo (Falco vespertinus)
Guglionesi (Cb)
•Specie che presenta un esteso areale riproduttivo nelle zone temperate dell’Europa tra l’Ungheria e il fiume Lena in Siberia. Le popolazioni più numerose sono quelle russe e ungheresi. Il Falco cuculo unisce i quartieri di svernamento nell’Africa meridionale (Angola, Namibia, Botswana, Zimbabwe e Zambia) con i territori riproduttivi euro-sibirici, compiendo una migrazione circolare in senso orario. Infatti, è osservabile nell’Europa meridionale ed occidentale solo durante il passaggio preriproduttivo; i numeri dei contingenti migratori aumentano sensibilmente in occasione di primavere particolarmente calde. Le rotte autunnali di questa specie seguono vie più orientali, lungo la Romania occidentale, i Balcani e le coste orientali del Mediterraneo
•In Italia il primo episodio riproduttivo è stato osservato nel 1995 in provincia di Parma, nelle vicinanze del Po. Negli anni successivi si è formata una piccola popolazione che ha raggiunto una consistenza massima di 16 coppie nel 1997, ridotta ad una sola nel 1999. Altre coppie riproduttive sono state localizate nella provincia di Ferrara (4 coppie nelle Valli del Mezzano nel 1997), di Treviso (1 coppia nel 1996) e di Modena (1 coppia nel 1997). Durante la migrazione primaverile vengono osservate anche diverse centinaia di individui, soprattutto lungo il versante adriatico, compreso il basso Molise
•Migratore regolare durante il passo pre-riproduttivo; solo di recente ha acquisito lo status di migratore riproduttivo.Questo rapace arriva in Italia dopo la metà di aprile e i picchi del passo sono osservabili circa venti giorni dopo. Non esiste migrazione differenziale legata al sesso. Le coppie iniziano l’incubazione delle uova nell’ultima decade di maggio ed i giovani involano all’inizio di luglio. Le partenze dai siti riproduttivi italiani avvengono probabilmente nella seconda metà di agosto. Durante la migrazione verso i quartieri di svernamento il Falco cuculo viene osservato solo accidentalmente lungo la penisola italiana, poiché segue rotte orientali.
•Gli habitat dell’areale riproduttivo principale comprendono una larga fascia di steppe, steppe boscate e terreni coltivati, di solito ad altitudini inferiori a 300 m s.l.m. (1.500 m nel continente asiatico). Si riproduce in nidi abbandonati di corvidi o altri rapaci, tipicamente utilizza colonie di Corvo. In Italia sfrutta i nidi solitari della Cornacchia grigia e della Gazza, in territori planiziali sottoposti ad agricoltura intensiva. Si nutre di grossi insetti cacciati sia in volo che a terra, soprattutto Orthoptera. Questa dieta insettivora viene integrata con micro-mammiferi e anfibi, specialmente durante l’allevamento della prole•
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